Memorie di uno sconfitto, pt. 2
nasco nel caldo del deserto
apparentemente tutto calmo tutto fermo
la sabbia copre il cemento
non posso camminare e con le mani cerco il vento
una culla fatta di legno
fatico a dormire un pensiero mi tiene sveglio
mamma mi tiene in braccio lontano dalla polvere
ma come tocco terra capisco che devo correre
piccoli passi ma veloci fuggo da incubi feroci
correndo mi perdo i giochi
incontro i serpenti, i cammelli coi beduini
cerco almeno di tenere i miei fratelli più vicini in quella casa che casini
corro in salita sopra le dune
scorpioni su miei vestiti fanculo le mie paure
da qui vedo le strade, non mi posso fermare
quei piccoli passi ora sono delle falcate
ma l’adolescenza è una tempesta la sabbia si fa asfalto
imparo a soffocare la rabbia dentro ad un pianto
e chi scappa qua è solo un codardo
ma io non scappo, io sto cercando io
continuo a correre e supero anche i miei amici
corro in mezzo agli autobus, nel traffico, fra tutti gli edifici
mi allontano ad ogni passo sguardo basso ed occhi grigi
chi dobbiamo essere per essere felici?
ma ventanni nella giungla sfreccio nella foresta
non puoi fermarmi spacco i rami con la testa
ho il cuore più duro sicuro di una corteccia
non sono un uomo sono un’arma io sono una freccia
e mi dimentico gli affetti corro a denti stretti
perchè ho troppa paura che la vita non mi aspetti
cosa faremo poi quando saremo soli e vecchi?
resto il più bello di tutti in una stanza senza specchi
le fughe dalle pantere, i gufi e le lune piene
qui è dove le bestie mangiano le tue preghiere
mi volto un’ultima una volta, vedo mio fratello cadere
solo un altro passo e sono immerso nella neve
ma tu lo sapevi che è vero