Pantalica
Il fiume taglia la pietra
da quando cristo non c’era
calpesto del finocchietto
e si apre a festa il mio naso
i fiori di cardo amaro
graffiano le tue caviglie
goccia di sangue nel fiume
la notte beve la lepre
una montagna foriera
una necropoli intera
mi mette in mano la vita
quindi mi passa la morte
la notte non mi aspetta
si porta avanti il lavoro
e succhio un’altra tetta
e sullo sfondo un coro
c’è stato un fuoco
in questa grotta bianca
esce un bambino
ha della cenere in mano
una ragazza mi ha amato
ma in quel momento non c’ero
regnavo fra le rovine
per appagare il mio ego
fra il fico d’india e le stelle
la vipera cambia pelle
io mi riempio i polmoni
e ti continuo a chiamare
la notte non mi aspetta
si porta avanti il lavoro
e succhio un’altra tetta
e sullo sfondo un coro
c’è stato un fuoco
in questa grotta bianca
esce un bambino
ha della cenere in mano